In origine, Lugliano era dominato nella parte alta del paese da un castello il quale porta ancora alcuni resti visibili.

La prima memoria storica risale al 853 d.c. si tratta di un documento che si trova nell’ archivio Arcivescovile di Lucca in cui viene narrato che il Vescovo di Lucca “allivella LUPOLO E LEOPRANDO casa e beni posti in loco in LULLIANUM”.
In un secondo documento del 939 si menziona una nobile famiglia lucchese i Suffredinghi che nel 1308 vennero poi banditi dal Governo perché apparvero come una famiglia troppo potente.
In seguito Lugliano seguì le sorti del Ducato di Lucca la cui vendita permise di poter far parte del Gran Ducato di Toscana nel 1848 e successivamente del Regno d’Italia.
Questo paese ha avuto da sempre una posizione strategica poiché è posto su 3 colli per controllare in passato le vie provenienti dalla Garfagnana e dalla via Francigena (oggi strada Statale 12 dell’ Abetone e del Brennero) che collegava Lucca con Modena.
La posizione piacque anche nella seconda guerra Mondiale infatti fu occupata prima dalle truppe tedesche e dopo il loro sfondamento da quelle inglesi.
Nel dopoguerra Lugliano fu oggetto di forte emigrazione, gli abitanti se ne andarono in cerca di lavoro in varie parti del mondo soprattutto in America.

Nella zona del “castello” sono sempre evidenti le planimetrie del vecchio castello con le 3 vie che lo abbracciano e lo attraversano, chiamate in gergo militare e tutt’ora dagli abitanti “fil di cima”, “fil di mezzo”,” fil di fondo”.
Passeggiando per il paese, scendendo dal castello, troviamo piccoli luoghi che lo caratterizzano  come una cappella del 1600 dedicata a S. Anna, dove ancora oggi vengono lasciati fiocchi di ringraziamento in occasione di nascite; questa cappella apre la via alla parte alta del paese.
Proseguendo troviamo una piccola piazza in cui si erge una fontana in pietra costruita intorno al 1820 da una famiglia britannica che ha vissuto per lungo tempo in questo paese.
Appena accanto ad essa troviamo la maestosa Villa Politi, una villa con un giardino fresco e caratteristico che apparteneva fin dal 1550 ai signori Politi, una nobile famiglia che commerciava seta. Grazie a questo commercio erano quindi benestanti e si dedicarono agli altri.
In campo di carità viene ricordato il P. Mario Politi cappuccino vissuto a cavallo del 1500-1600.
Recentemente questa villa fu donata dagli ultimi proprietari alla chiesa e in seguito alle suore barbantine.
Entrando in paese troviamo la chiesa anticamente dedicata a San Martino ed in seguito a San Iacopo Maggiore (festeggiato il 25 luglio).
Al suo interno ci sono 3 navate con colonne in pietra e capitelli ionici. Un altare custodisce una Madonna in trono con bambino in terracotta di epoca robbiana.
All’esterno della chiesa troviamo 2 oratori dedicati a Gesù e alla natività di Maria.
Percorrendo la via per le Pizzorne si nota un’altra cappella dedicata al Volto Santo edificata nel 1600 come ringraziamento alla mancata diffusione della peste.